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mercoledì 26 ottobre 2011

Pubblicazione Cd Serious Fun


Ecco finalmente il frutto di alcuni mesi di lavoro.
Il cd intitolato "Serious Fun" è stato registrato in settembre 2011 presso il piccolo Studio di registrazione dell'Associazione il "Portico" di Dolo con l'aiuto di Riccardo Crivellaro ai microfoni e mixer. Grafica Cover La Modernissima www.lamodernissima.it
Sicuramente alcuni tratti sono ancora acerbi e matureranno con il tempo e con le esibizioni dal vivo.
Tutti gli 11 brani sono suonati e composti all'Integral Hang della PanArt eccetto un brano sul "Musical pot" o Ghatam .
Durata complessiva : 31'42''

lunedì 15 febbraio 2010

Voci dei Pigmei Aka. Un esempio di organizzazione musicale di un sistema comunitario

I pigmei Aka vivono nelle foreste pluviali dell’Africa centrale, la loro profonda interazione con la natura si può paragonare a quella madre/bambino. La foresta è il legame parentale, il rispecchiamento è immediato ed i tratti simbiotici sono assimilabili. Infatti si può constatare che gli Aka considerano la foresta, in cui avvengono tutti i loro canti, le danze e le narrazioni, come una madre protettiva, mentre nei villaggi sono piuttosto sospettosi e vedono i contadini e la vita più urbanizzata come potenziali minacce.

I pigmei Aka non imparano la musica, crescono con la musica ed il canto nel modo più spontaneo possibile e con risultati d’insieme sorprendenti.
Questa concezione di essere a contatto quotidianamente con un percorso musicale, comune in passato anche nelle culture popolari europee, nel mondo industrializzato è andata a perdersi progressivamente.

La loro musica1 è quasi esclusivamente vocale, la tecnica è simile allo yodel (passaggio rapido dalla voce di petto alla voce di testa) e, indicando il carattere giocoso e naturale, viene chiamata pure “mebasi, mongombi” che si può tradurre in “gioco vocale”. Ognuno prende parte in modo diverso ed eguale misura nella tessitura musicale con degli intrecci contrappuntistici, paragonabili alla polifonia vocale occidentale del 1400, per esempio la Passacaglia o l’Ars nova.

Il canto si compone di semplici fonemi, sillabe senza senso, accompagnato dal battito ritmico delle mani o di legnetti.
La “performance” musicale non può essere intesa nel senso che le diamo noi, visto che la mancanza di un vero culto della personalità porta a limitare i vari esecutori a delle parti soliste funzionali alla comunità. Non esistono dei ruoli gerarchici nell'organizzazione sociale ed in quella musicale, un individuo assume le funzioni di leader del canto o della danza, che sono strettamente associati, ma non importa che abbia la voce più bella o sia il danzatore più agile, chiunque può entrare a far parte del gruppo in qualsiasi momento e nessuno può obbligare un altro membro della comunità a partecipare ad un evento contro la sua volontà, rispettando così un concetto egalitario a cui tante società moderne aspirano.

Di conseguenza la musica gioca un ruolo importante come collante sociale, un legame con la comunità che si costruisce anche tramite un processo artistico-creativo.
Non c’è nulla di esplicitamente terapeutico, al limite ci può essere una finalità preventiva considerando che i presupposti di un sano equilibrio psichico hanno come base un minimo di partecipazione in un processo creativo o di sufficiente interazione con l’ambiente in cui si vive. In questo contesto musica (fatto sonoro) e terapia (relazione) sono così strettamente correlati e amalgamati che non possono essere nettamente distinti.

giovedì 4 febbraio 2010

Musicoterapia con il Soundbeam


Un raggio di suoni che si espande nello spazio

La musicoterapia, oltre agli strumenti tradizionali, si può avvalere delle tecnologie digitali. A questo proposito ho voluto integrare i miei percorsi musicoterapeutici con il Soundbeam, creato a Bristol nel 1984 dal compositore Edward Williams.Il Soundbeam funziona grazie a dei sensori che proiettano nello spazio un fascio di ultrasuoni che, incontrando un ostacolo, rimbalzano indietro alla sorgente creando un effetto eco. All’interno del raggio del sensore qualsiasi movimento che si compie diventa suono,poichè i movimenti vengono intercettati e tradotti in segnali MIDI.

Nelle modalità d’intervento verranno utilizzate tecniche di musicoterapia attiva ispirate ai vari modelli di improvvisazione creativa e di dialogo sonoro. L’utilizzo del Soundbeam verrà studiato in base alle esigenze dei singoli utenti.

La differenza sostanziale rispetto agli strumenti tradizionali – come per esempio una percussione – è che, grazie alla sensibilità del raggio, individui che hanno una minima capacità di movimento possono suonare in modo autonomo, permettendo di avere a disposizione una vasta gamma espressiva di suoni da utilizzare in modo creativo.


Obiettivi:

Potenziare la creatività delle persone, l’apertura di canali espressivi, la capacità di concentrazione e di ascolto, la coordinazione motoria, tramite strategie di comunicazione non-verbale.

Rendere più consapevoli le persone delle proprie emozioni, in modo che siano capaci di ascoltarle, modularle e armonizzarle con l’ambiente circostante in un’ottica relazionale.


Il Soundbeam è stato utilizzato specialmente in Inghilterra e negli USA, dando nei bambini con gravi handicap i seguenti effetti:

-i bambini sono diventati più sensibili all’ascolto, hanno imparato ad esprimersi e a comporre i suoni, spesso hanno mostrato una risonanza estetica attraverso espressioni facciali rivelatorie.

-si sono attivati per lunghi periodi di tempo, rilevando un maggiore livello di attenzione che in altri contesti non risultava evidente.

-i bambini hanno iniziato a scoprire, esprimere e comunicare i loro sentimenti - mostrano più tolleranza ed una crescente consapevolezza degli altri, muovendosi verso le abilità interpersonali.

La sensazione di controllo ed indipendenza che il Soundbeam offre costituisce un incentivo per stimolare l'apprendimento e l'interazione anche in altri ambiti. Ad esempio, può essere utilizzato come strumento riabilitativo nelle patologie neuromuscolari e nel recupero di persone che hanno avuto colpi apoplettici, affiancandolo alle riabilitazioni tradizionali già presenti nei Centri Ospedalieri.

Per la progettazione e la realizzazione di percorsi musicoterapeutici con il Soundbeam contattarmi all'indirizzo e-mail : alessandro.cicutto@gmail.com